Le piaghe da decubito cavitarie sono lesioni profonde che coinvolgono uno o più dei successivi piani: sottocutaneo, fasciale, muscolare e tendineo. Una ferita cavitaria è solitamente conseguenza di riapertura di una ferita chirurgica a seguito di infezione o macerazione, di un evento traumatico che abbia causato profonde perdite di sostanza o di una ulcera da pressione e cioè un danno cutaneo profondo causato da ischemia dei tessuti in seguito ad un carico pressorio prolungato.
La gestione delle ferite cavitarie prevede l’utilizzo di medicazioni che vadano a riempire la cavità formatasi (zaffatura) e che siano compatibili con l’uso di antisettici, per consentirne la chiusura per prima o per seconda intenzione.
Utilizzare la giusta medicazione avanzata consente di ottenere una guarigione più rapida e con esiti cicatriziali migliori rispetto alle medicazioni tradizionali con garza. Riducono inoltre il numero di cambi e quindi il dolore provocato al paziente durante il cambio della medicazione.
Gli obiettivi nella gestione delle piaghe da decubito cavitarie sono principalmente due:
- Il controllo della carica batterica sia come prevenzione delle infezioni e sia come trattamento della ferita infetta
- La gestione dell’ambiente umido per favorire la guarigione, evitare la macerazione della cute e ridurre il numero e il traumatismo dei cambi di medicazione.
Le medicazioni cavitarie ideali hanno le seguenti caratteristiche:
- bassa aderenza alla ferita e alla cute perilesionale
- capacità di conformarsi alla profondità della lesione da pressione o alla zona anatomica interessata
- capacità di regolare il microclima e quindi di modulare l’umidità della ferita
- stimolare il processo di guarigione
- controllare la carica batterica impedendo l’ingresso ai microrganismi
- controllare il dolore e aumentare il confort del paziente
- permettere una rimozione atraumatica
- efficace gestione dell’odore della piaga da decubito
E’ importante inoltre, nella gestione delle lesioni da decubito cavitarie, valutare l’area della ferita e la sua profondità perchè un eccessivo riempimento potrebbe causare un danno al tessuto di granulazione che si forma ai margini della lesione, compromettendo la guarigione.
Le piaghe da decubito cavitarie necessitano di medicazioni secondarie che vadano a fissare la medicazione cavitaria e, nel caso di una cute perilesionale a rischio di macerazione, che fungano da protezione per la cute stessa.
La scelta di queste medicazioni dipende dalla tipologia di lesione da pressione e in particolare, dalla quantità di essudato che la ferita stessa produce. La scelta spazierà quindi dalle medicazioni in schiuma di poliuretano o medicazioni in alginato per essudati abbondanti alle medicazioni in idrocolloidi per ferite non essudanti.