In questi giorni così concitati è necessario che tutti conoscano le regole per una buona prevenzione da Coronavirus, anche chi soffre di piaghe da decubito.
Tutti parliamo di virus, specialmente nel periodo invernale quando iniziano i classici mali stagionali: raffreddore, influenza e mal di gola vari; ma in questo periodo l’attenzione è volta al nuovo Coronavirus che sta infettando la popolazione di moltissimi paesi del mondo seguendo una curva epidemiologica preoccupante e in rapido aumento.
Di fondamentale importanza sono le misure precauzionali da prendere per evitare la diffusione del virus. Essendo un virus presente nell’apparato respiratorio, bisogna interromperne la trasmissione mediante interventi sul controllo delle goccioline prodotte durante la fonazione, gli starnuti o la tosse.
Le goccioline rappresentano il veicolo per la diffusione dei più comuni virus influenzali e anche del nuovo Coronavirus. L’inalazione di queste goccioline da parte di un altro soggetto e il suo deposito sulle mucose delle vie respiratorie superiori rappresenta una modalità per la diffusione della malattia.
Le misure di prevenzione devono contrastare i due fenomeni: evitare la dispersione nell’ambiente delle goccioline e la loro inalazione. Esistono tre modalità per interrompere la diffusione e l’inalazione:
- Ostacolare meccanicamente l’eliminazione e l’inalazione.
- Mantenere una distanza efficace per evitare che la dispersione nell’ambiente delle goccioline impedisca l’inalazione.
- Evitare che la contaminazione delle mani e delle superfici da parte delle goccioline determini la trasmissione da contatto del virus.
L’andamento clinico della malattia da Coronavirus può essere peggiore nei pazienti più anziani e in quelli affetti da importanti malattie croniche o debilitanti perciò il contagio è molto pericoloso in particolar modo per le persone più fragili, motivo per cui in queste settimane per le persone affette da altre patologie e per i loro familiari le preoccupazioni sono tante.
I pazienti affetti da piaghe da decubito sono nella maggioranza dei casi, pazienti fragili, debilitati con ridotta mobilità e che necessitano del contatto diretto con familiari e/o operatori sanitari per poter svolgere tutte le attività quotidiane come mangiare, lavarsi, essere cambiati e tutto ciò richiede uno sforzo organizzativo e assistenziale imponente.
Infermieri, oss, fisioterapisti e caregivers familiari sono consapevoli di essere a contatto con persone con un sistema immunitario molto spesso compromesso perciò bisogna osservare misure precauzionali eccezionali in questo periodo di emergenza.
Innanzitutto se si ha febbre, raffreddore e/o tosse non ci si deve in nessun modo avvicinare ad un paziente immunocompromesso, fragile e/o allettato.
Se non si ha nessuno di questi sintomi bisogna seguire scrupolosamente le seguenti indicazioni:
- Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione: lavarsi accuratamente le mani appena entrati in casa del paziente con acqua e sapone per almeno 20 secondi o usare un disinfettante per mani a base di alcol almeno al 60%.
- togliere anelli, gioielleria e orologi prima di lavarsi le mani e lavare essi stessi prima di reindossarli.
- usare un buon volume di acqua non eccessivamente calda: l’acqua tiepida a 38 gradi, rimanendo sulle mani, può favorire un ambiente migliore per i virus piuttosto che il contrario;
- solo dopo aver inumidito le mani con l’acqua una prima volta, lavarle usando una buona quantità di sapone e l’adeguata attenzione;
- ricordandosi di strofinarle energicamente durante il lavaggio di risciacquo e poi di asciugarle bene: è lo sfregamento che elimina gli agenti patogeni e i virus.
- Usare disinfettanti a base di cloro o alcol per pulire le superfici.
- Indossare specifici dispositivi di protezione individuale quali:
- Mascherina monouso
- Camice protettivo
- Guanti
- Usare una tecnica asettica (no touch) per l’ispezione della ferita e/o per i cambi della medicazione della ferita. (Per tecnica asettica si intende una serie di azioni che prevengono la trasmissione di micro-organismi, come evitare di toccare aree critiche della ferita, preparare un’area di superficie che riduca il rischio di contaminazione dell’equipaggiamento sterile e l’uso di protezioni personali.)
- L’igiene delle mani è obbligatoria prima e dopo, ogni volta che la ferita è ispezionata o la medicazione viene cambiata.
- Avvicinarsi al paziente solo per le attività strettamente necessarie, per il resto del tempo tenere una distanza di almeno 1 metro.
- Coprirsi la bocca quando si tossisce o si starnutisce e utilizzare fazzoletti monouso.
- Arieggiare il più possibile i locali dove si soggiorna avendo cura di coprire adeguatamente il paziente
In generale, la corretta igiene delle mani, viene ampiamente promossa dall’OMS con i “5 MOMENTI PER L’IGIENE DELLE MANI“. Si raccomanda quindi di individuare il momento precedente alla medicazione di una piaga per effettuare una corretta igiene delle mani.
La prevenzione del contagio da Coronavirus è possibile attuando delle azioni universalmente riconosciute come efficaci e di alta fattibilità.
L’obiettivo è dare maggior sicurezza senza preoccupare troppo le persone, procedendo come di consueto con tutte le attività/terapie necessarie e non rimandabili.
AUTORE: dott.ssa Valeria Pisani
BIBLIOGRAFIA:
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SITOGRAFIA:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_195_allegato.pdf
http://www.infezioniobiettivozero.info/8-infezioni/