La pressione arteriosa gioca un ruolo molto importante per la nostra salute e rappresenta un fattore da non sottovalutare nella formazione di piaghe da decubito. Oggi è ben noto come variazioni della pressione arteriosa in basso (IPOTENSIONE) o in alto (IPERTENSIONE) possano essere la causa o un fattore di altissimo rischio per lo sviluppo di numerose e pericolose patologie che talvolta portano al decesso del paziente.
Dalle arterie più grandi, fino ai capillari più superficiali, ognuno di questi vasi ha una specifica pressione arteriosa. In particolare, la pressione nella circolazione capillare arteriosa è di circa 32 mmHg. Se si esercita sui tessuti una compressione che genera una pressione maggiore di 32 mmHg si ottiene la parziale o completa occlusione dei capillari che irrorano il tessuto compresso generando un deficit di ossigeno che, se permane per lungo tempo, porta ad uno stato ischemico del tessuto.
E’ questo il meccanismo che sta alla base della formazione delle lesioni da decubito. Da ciò risulta evidente che il suolo della pressione arteriosa come fattore di rischio è fondamentale nella formazione delle piaghe da decubito.
Nei soggetti anziani affetti da IPOTENSIONE la pressione necessaria per occludere i vasi capillari che si trovano al di sopra di una prominenza ossea è inferiore e, in soggetti con ridotta mobilità, uno stato di ipotensione prolungato nel tempo, concorre a ridurre ulteriormente le capacità cognitive e fisiche generando un rischio, seppur indiretto, di formazione di lesioni da decubito.
Anche l’ IPERTENSIONE è correlata ad un’aumentata incidenza di ulcere cutanee: lo stato ipertensivo infatti determina alterazioni funzionali e strutturali delle strutture capillari cutanee con aumento delle resistenze periferiche e riduzione della pressione di perfusione. In una tale condizione il microcircolo non riesce a compensare la mancanza di ossigeno da cui deriva uno squilibrio metabolico del tessuto che diventa vulnerabile anche a piccoli traumi che, in tali condizioni, sono la fase iniziale dello sviluppo di piaghe da decubito.
Bibliografia:
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