Indice: Tecniche per la medicazione delle piaghe da decubito

Prima di parlare della medicazione delle piaghe da decubito è bene concentrarci sulla ferita. Solo dopo averla studiata e aver analizzato le sue caratteristiche principali è possibile eseguire la medicazione più giusta ed indicata.

È da chiarire che la piaga da decubito non deve essere considerata infetta a prescindere ma come una lesione che può infettarsi. Un’ipotetica contaminazione batterica è considerata come una complicanza delle piaghe da decubito.

Per cui in presenza di una secrezione giallastra dobbiamo sapere che sono presenti dei batteri gram+; quando la secrezione è verdastra ed emana cattivo odore è presente un’infezione da pseudomonas e quando la lesione è calda si deve sospettare un’infezione della lezione. L’infezione può essere confermata da un esame colturale delle secrezioni della ferita.

Per un buon esame colturale è necessario pulire la lesione; inserire la soluzione fisiologica nei tessuti perilesionale ed utilizzare un tampone per raccogliere il liquido che fuoriesce dai tessuti.

I batteri che colonizzano più spesso una piaga da decubito sono:

  • Pseudomonas Aeuriginosa
  • Stafiloccocco Aureus
  • Proteus Mitabilis

Qualsiasi sia la tipologia di infezione l’infermiere può trovarsi si fronte a due casi: un nuovo paziente che osserva per la prima volta o un paziente la cui  infiammazione si complica. Nel primo caso è necessario stabilire se l’infezione è causa di scarsa igiene. In questo caso bisogna eseguire un debridment chirurgico che consente un’immediata pulizia della lesione.

Nel secondo caso è necessario effettuare una valutazione generale del paziente e individuare possibili cause che rendono la lesione più facilmente aggredibile da parte dei batteri.

Tecnica del T.I.M.E. nella medicazione delle piaghe da decubito

Fondamentale prima di medicare una ferita è il principio del T.I.M.E. in cui la T sta per tissue, valutazione del tessuto necrotico, la I per infezione, la M per moisture ad indicare lo squilibrio dei liquidi e quindi dell’essudato e la E per edge, ovvero la valutazione dei margini. Attraverso questa tecnica si valuta la ferita nella sua interezza, senza mai dimenticarsi della persona.

È importante che le figure professionali coinvolte (infermieri, OSS e vulnologo) conoscano la storia clinica del paziente e tenendo presente questa effettuino una valutazione della ferita. Questo permette di individuare possibili fattori che ritardano la guarigione della ferita (ad esempio il diabete). Dopo questo primo passaggio è necessario analizzare la ferita. Che tipo di ferita è? Che trattamento richiede? Le piaghe da decubito sono classificate secondo una precisa stadiazione che va dal I al IV stadio e le ulcere delle gambe possono essere di diversa natura arteriosa, venosa o mista.

Tenendo presenti tutte queste diversità si applicano i principi del TIME secondo i quali bisogna valutare il tessuto, un’ipotetica infiammazione, la quantità dell’essudato e l’area coinvolta dalla ferita.

Preparazione del letto della ferita

Prima di procedere alla medicazione c’è un altro aspetto non trascurabile: la preparazione del letto della ferita, Wound Bed Preparation. Durante questa operazione si controlla che la ferita non sia interessata da infezioni, si procede all’eventuale rimozione del tessuto necrotico (debridement) e si gestisce l’essudato.

La gestione dell’essudato

L’essudato di una piaga da decubito è un liquido che fuoriesce dalla ferita e riempie i tessuti interstiziali. È prodotto in abbondanza quando è presente un processo infiammatorio.

Tramite questo liquido si può capire molto della ferita: se c’è o meno un’infezione, come procede la guarigione o se si è davanti alla cronicizzazione della ferita. L’essudato può essere scarso, moderato o abbondante e si valuta anche in base alle sue caratteristiche qual colore e consistenza. Valutare correttamente questo liquido è molto importante al fine di evitare complicazioni.

La medicazione delle piaghe da decubito

Dopo avere effettuato tutte queste operazioni e valutazioni è possibile iniziare con la medicazione. La medicazione è un momento molto delicato per i pazienti con piaghe da decubito.
In presenza di lesioni da decubito è di vitale importanza utilizzare una tecnica asettica per l’applicazione e per il cambio delle medicazioni.

La ferita deve essere mantenuta pulita per evitare di introdurvi ulteriori infezioni. Questa operazione può essere effettuata anche se la ferita è già infetta. La tecnica asettica dovrebbe essere usata per ogni medicazione, al fine di evitare il peggioramento dell’infezione.

L’elemento più importante per effettuare una medicazione corretta della ferita, utilizzando procedure asettica, è uno spazio di lavoro pulito. Deve essere anche abbastanza grande per la preparazione della medicazione e degli accessori impiegati. Di fondamentale importanza è avere una medicazione sterile e un kit procedurale sterile, insieme alla soluzione appropriata per la pulizia della ferita (sia essa una ferita chirurgica o meno).

L’operatore o l’infermiere deve avere cura di indossare un camice sterile. Dopo aver lavato le mani con una soluzione idonea, occorre indossare guanti non sterili per rimuovere la vecchia medicazione.

Preparazione alla medicazione

La medicazione è un momento durante il quale il paziente potrebbe provare dolore. Prima di procedere alla medicazione della ferita bisogna sempre accertarsi che non diventi un momento terribile per il paziente e prendere le dovute precauzioni.

Per procedere alla medicazione, si deve posizionare il paziente in modo da esporre la ferita della lesione da pressione. Questo passaggio deve avvenire in un ambiente pulito. Lo spazio da lavoro, infatti, deve essere pulito con una soluzione disinfettante specifica. A questo punto si posiziona la medicazione e il kit procedurale sterile sul piano da lavoro, aprendoli con attenzione per evitare contaminazioni.

Rimozione della vecchia medicazione

La prima cosa da fare a questo punto è rimuovere la vecchia medicazione. Una volta rimossa, valutare quali possono essere le condizione della ferita.

La tipologia di tessuto, la presenza di tessuto necrotico, l’odore, la presenza di sangue e le dimensioni della ferita. Questo procedimento serve a valutare se il piano di guarigione è efficace o se necessita di una revisione.

Pulizia e medicazione della ferita

Prima di passare alla medicazione della piaga da decubito è necessario pulire accuratamente la ferita. Dopo aver lavato le mani e indossato guanti sterili, l’operatore deve pulire la ferita con un apposito disinfettante. La pulizia viene effettuata partendo dalla zona più sporca, spostandosi man mano verso quella pulita.

Questo è un passaggio che può causare dolore al paziente, quindi occorre muoversi con attenzione. In presenza di necrosi del tessuto l’operatore o l’infermiere dovrà procedere alla sua rimozione con un bisturi sterile.

Per assicurarsi di non reintrodurre sporcizia all’interno della ferita è prassi comune utilizzare garza sterile o garza di cotone traspirante. Una volta terminata la pulizia della lesione da decubito la si ricopre con una medicazione appropriata al tipo di ferita e delle giuste dimensioni.

Terminare la procedura

Ultimata la procedura di pulizia e medicazione della ferita, bisogna provvedere al corretto smaltimento degli strumenti utilizzati. I materiali contaminati vanno inseriti in una borsa destinata ai rifiuti clinici. Gli strumenti taglienti invece, come il bisturi, vanno smaltiti in un apposito contenitore.

L’ultimo step per completare l’intera procedura di medicazione è procedere alla pulizia della superficie di lavoro con soluzione disinfettante.

Scelta della medicazione adeguata

Viste tutte queste variabili esistono diverse tipologie di medicazione. Ogni medicazione deve avere delle caratteristiche: trattenere o assorbire essudato, essere facilmente rimovibile, resistere alla pressione, non rilasciare particelle ed essere impermeabile.

A seconda della tipologia di ferita esaminata è possibile utilizzare differenti tipi di medicazioni avanzate:

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