Le lesioni da pressione, conosciute anche come piaghe da decubito, rappresentano un problema serio per individui con limitata mobilità o immobilizzati a lungo. La prevenzione di tali lesioni è fondamentale, e la  Scala di Norton per la valutazione del rischio di lesioni da pressione risulta fondamentale per tale scopo. Conosciamone i dettagli.

Scala di Norton, lo strumento per la valutazione del rischio di lesioni da pressione

La Scala di Norton è uno strumento di valutazione che prende in esame cinque criteri principali: lo stato mentale, le condizioni fisiche generiche, lo stato di attività e mobilità e la presenza o meno di incontinenza. Ogni criterio è valutato su una scala da 1 a 4 e un punteggio totale più basso indica un maggiore rischio di ulcere da pressione.

Analizzando il punteggio possiamo elaborare una diagnosi di rischio di sviluppo di lesioni da decubito:

  • Basso rischio: Punteggio >= 15
  • Medio rischio: Punteggio compreso tra 14 e 12
  • Alto rischio: Punteggio <= 11

Questa scala differisce dalla Scala di Braden, anch’essa ampiamente utilizzata, per il fatto che la Scala di Norton mette maggiore enfasi sull’aspetto psicologico del paziente, considerandolo come fattore determinante.

Differenze tra Scala di Norton e Scala di Braden

La principale differenza tra la Scala di Norton e la Scala di Braden risiede nella valutazione del rischio. Mentre entrambe valutano diversi aspetti del paziente, la Scala di Braden si concentra principalmente su sei elementi: la percezione sensoriale, l’umidità, l’attività, la mobilità, la nutrizione e l’attrito e la frizione della pelle. In contrasto, la Scala di Norton pone maggiore enfasi sullo stato mentale come elemento fondamentale di rischio di sviluppo di patologie correlate.

Fattori Locali delle Lesioni da Pressione

I fattori locali delle lesioni da pressione sono cruciali nel determinare l’insorgenza e la gravità delle ulcere. Essi includono la pressione costante o intermittente su specifiche aree del corpo, l’attrito della pelle dovuto al movimento o alla trazione e la presenza di umidità. Anche quest’ultima infatti può favorire lo sviluppo di ulcere da pressione.

Scala di Norton e Materassi Antidecubito sul Mercato

Esistono diverse tipologie di materassi progettati per prevenire le ulcere da pressione. I materassi a celle ad aria alternata, ad esempio, sono progettati per distribuire uniformemente il peso del corpo, riducendo così la pressione su punti specifici. I materassi in schiuma viscoelastica offrono un supporto adattivo, conformandosi alla forma del corpo per ridurre i punti di pressione.

Basso Rischio

  • Materasso ventilato in espanso composito: È un materasso antidecubito realizzato in poliuretano espanso a cellule aperte, nella parte superiore presenta dei solchi longitudinali e trasversali che creano in questo modo una struttura che garantisce la circolazione dell’aria per evitare la macerazione della cute. Ogni tronco si modifica in base alla pressione, determinata dal peso e dalla conformazione del paziente, senza alterare la struttura degli altri. Ciò consente la penetrazione delle parti del corpo con prominenze ossee evitando il fenomeno del “toccare il fondo” (bottom out). Può sostituire il materasso normale e quindi essere posizionato direttamente su reti rigide. È un presidio leggero e di facile posizionamento. Può essere realizzato in una o più sezioni, per un maggior comfort sulle reti snodate.
  • Materasso in fibra cava siliconata: Il materasso antidecubito senza compressore in fibra cava siliconata, è costituito da un rivestimento esterno che contiene fibre di grande diametro, cave in modo da renderle elastiche. Tali fibre sono trattate con il silicone per garantire che scivolino le une sulle altre ed evitare che si ammassino. Il materasso permette la distribuzione del peso del paziente su tutta la superficie d’appoggio. Garantisce pertanto un’ottima circolazione dell’aria evitando così il rischio di macerazione della cute e di lesioni da decubito e riduce efficacemente l’attrito e le forze di taglio.
  • Materasso antidecubito a bolle d’aria: è un materasso ad aria costituito da una superficie a bolle e da un compressore che spinge aria all’interno del materasso gonfiando le bolle in modo alternato. L’alternarsi dei punti di contatto con l’epidermide effettua un delicato massaggio che consente un buon flusso di sangue e una buona ossigenazione dei tessuti, prevenendo la formazione di lesioni da decubito. Da posizionare sul letto di degenza e su una superficie di supporto di un’altezza compresa tra i 5 e 7 cm.

Medio Rischio

  • Materasso ad aria a bassa pressione di contatto: è un materasso antidecubito ad aria dinamico composto da elementi tubolari interscambiabili che, per mezzo di un compressore cui il presidio è collegato tramite dei tubi, si gonfiano e si sgonfiano in modo alternato (una volta i tubolari pari, poi quelli dispari); in questo modo il paziente appoggia ora sugli uni ora sugli altri, alternando le zone sottoposte a compressione prevenendo o attenuando le lesioni da decubito.

Alto Rischio

  • Materasso ad aria a bassa pressione di contatto: è un materasso antidecubito con compressore, formato da 15-20 cuscini d’aria indipendenti, posti su una base fluttuante, che si gonfiano e sgonfiano alternativamente, in un ciclo di 10 minuti, anche parzialmente in quanto un sensore calibra la pressione di contatto in funzione del peso e della postura del paziente.
    Il suo funzionamento può essere statico o dinamico. Nel funzionamento dinamico le celle si sgonfiano in maniera alternata ad eccezione di quelle della zona della testa
    Nel funzionamento statico tutte le celle sono permanentemente gonfie. Si usa durante gli interventi di nursing o in caso di lesioni spinali o fratture scomposte per le quali non è indicato alcun movimento.
    E’ possibile rimuovere le celle in corrispondenza dei talloni per evitare la formazione di piaghe da decubito ai talloni.
  • Materasso a cessione d’aria: materasso antidecubito con compressore realizzato con elementi indipendenti tubolari collegati ad un compressore che regola automaticamente oltre che la pressione di contatto anche quella interna; inoltre attraverso i microfori presenti nel tessuto del materasso viene emessa costantemente aria tiepida che impedisce la formazione di umidità tra la superficie di contatto e la cute evitandone la macerazione, garantendo una miglior vasodilatazione superficiale ed evitando la formazione di lesioni da decubito.

Altri tipi di materassi da decubito includono quelli a base d’acqua o a celle di gel. Ciascuno di questi materassi presenta caratteristiche specifiche per ridurre la pressione su zone critiche del corpo e prevenire la formazione di ulcere da pressione.

Conclusione

In conclusione, la Scala di Norton rappresenta uno strumento fondamentale per valutare il rischio di ulcere da pressione, considerando aspetti psicologici e fisici del paziente. La conoscenza dei fattori di rischio e l’uso dei materassi da decubito adatti possono svolgere un ruolo chiave nella prevenzione delle piaghe da decubito dolorose e potenzialmente pericolose per la salute.

 

 

 

 

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Dott.ssa in Economia Aziendale specializzata in Marketing e Comunicazione

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